Sara Paraluppi

Sara Paraluppi

Direttore Coldiretti Lazio

Laureata in agraria a Firenze, lei arriva agli Affari Generali della Coldiretti con oltre 22 anni di esperienza alle spalle. Come si è evoluta la Coldiretti in tutto questo tempo?

La Coldiretti in questi anni è cresciuta fino a superare un milione e mezzo di associati, con circa il 70% degli iscritti alle Camere di Commercio. Numeri che ci consentono di ricoprire il ruolo di principale Organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo.

Quali sono i focus principali del vostro modello operativo?

Come vede la nostra è una struttura capillare che lavora per supportare le imprese agricole, favorendo opportunità di crescita imprenditoriale, perché l’agricoltura rappresenta un settore primario nello sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Ci facciamo da sempre portavoce delle istanze dei nostri agricoltori ai Tavoli istituzionali, sia nazionali che europei, per sostenere gli interessi della categoria.

Con il progetto “Campagna Amica” avete creato un ponte tra consumatori e produttori.
Quali sono le nuove iniziative in cantiere?

Il rapporto di fiducia che si instaura tra i produttori e i consumatori rappresenta uno dei punti di forza dei nostri mercati di Campagna Amica, perché garantisce la qualità e la tracciabilità dei prodotti. Tutto questo si traduce in un abbattimento dei costi attraverso la filiera corta, che ci aiuta a fronteggiare questa situazione di forti tensioni internazionali, che hanno fatto esplodere i prezzi dei prodotti alimentari, a causa dei rincari e offre dei vantaggi sull’impatto ambientale.

Quali sono i punti di visione comune tra Coldiretti ed Enpaia?

Sicuramente l’attenzione e il sostegno allo sviluppo del settore agricolo. Supportare gli imprenditori che costituiscono le nostre filiere, significa generare economia e quindi la crescita del nostro Paese.

L’agricoltura è donna da sempre.
Con il progetto Donne in Agricoltura cercate di agevolare il loro lavoro e nel contempo di facilitarne l’ingresso?

Donne ed agricoltura rappresentano da sempre un connubio vincente. Coldiretti Donne Impresa è costituito da un vero e proprio esercito di oltre 200 mila imprese agricole a guida femminile in Italia. Una presenza significativa anche quella di giovani imprenditrici, che rappresentano il 25% delle donne in agricoltura under 35.

A causa della guerra, il modello di approvvigionamento alimentare sta dimostrando i suoi limiti.
Quali sono le possibili variazioni sul tema da applicare per difenderci dalla dipendenza alimentare?

Dobbiamo puntare alla sovranità alimentare. L’Italia è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti ai nostri agricoltori, che sono stati così costretti a ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni. Questo è stato un errore imperdonabile al quale possiamo recuperare perché abbiamo le condizioni produttive, le tecnologie e le risorse umane per raggiungere in Italia l’autosufficienza alimentare. Dobbiamo, però, agire subito.

Sul tema formativo e occupazionale quanto è vero che i giovani stanno riscoprendo interesse per il mondo agricolo?

È verissimo. Il settore dell’agricoltura sta attirando sempre più giovani sotto i 35 anni, che sono cresciuti del 14% rispetto a 5 anni fa e in controtendenza con l’andamento generale. Un apporto innovativo e tecnologico per un settore che ha bisogno di nuove sfide.

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