Lamberto Frescobaldi

Lamberto Frescobaldi

Presidente Vini Marchesi Frescobaldi

La storia della vostra famiglia è davvero molto antica. Una storia fatta di personaggi illustri e di passione per la terra. Qual è l’aspetto primario di questa avventura?

L’impegno della famiglia Frescobaldi nasce ben 700 anni fa. Da lì è partito un percorso straordinario di conoscenza del territorio e di conoscenze umane. Abbiamo avuto l’onore di lavorare con ogni genere di persone, dai semplici contadini ad artisti del calibro di Donatello, e da tutti abbiamo imparato ad essere migliori. In questo viaggio abbiamo esplorato siamo l’animo umano che i territori più adatti alla produzione di grandi vini. Da Firenze in poi, non abbiamo mai smesso di esplorare, di valicare ogni possibile confine, alla ricerca di quell’eccellenza che oggi tutto il mondo ci riconosce.

In quale modo la vostra azienda sta interpretando ed applicando la trasformazione green che oggi è diventata una posizione condivisa a livello globale?

In Frescobaldi stiamo applicando da vari anni tutta una serie di dinamiche innovative atte a favorire una trasformazione verde ed ecologica, un passaggio epocale a cui nessuno di noi può e deve esimersi. Abbiamo iniziato questo processo sin dal 1995, prima nei vigneti, passando dalle tecniche biodinamiche a quelle biologiche. Poi, intervenendo anche sul materiale secco e quindi vetro e packaging della bottiglia. Ad esempio, cerchiamo di rendere le nostre bottiglie più leggere. Produciamo i nostri cartoni utilizzando composti riciclati e spingiamo i nostri clienti a fare ordini di maggior volume in modo da minimizzare l’impronta carbonica anche sulle spedizioni. In generale cerchiamo di ripensare ogni gesto in un’ottica differente, dove il profitto non sia solamente quello economico ma valore e qualità di vita per tutti. 

Ho letto che dietro ogni vostro vino si “sente forte il cuore delle persone”. Quanto è importante prendersi cura dei propri collaboratori e come Enpaia vi aiuta a perseguire questo scopo?

Il cuore pulsante di un’azienda sono le persone. Noi abbiamo un enorme rispetto del fattore umano e cerchiamo di tutelarlo in tutti i modi possibili. Tutti quelli che lavorano e collaborano con noi sono parte integrante di questo progetto. Cerchiamo di sostenerli anche fuori dal percorso lavorativo con lo scopo di rendere le loro vite e quelle delle loro famiglie più serene.  

In questo Enpaia è sempre stata vicina al mondo dell’agricoltura. Un interlocutore importante e affidabile, che ha portato il nostro mondo ad allinearsi sul tema della cura del personale, ai livelli del commercio e dell’industria.

C’è un’isola piccola da qualche parte del mediterraneo che si chiama Gorgona e che ospita una colonia penale. Lì, facendo vino, aiutate i detenuti a ritrovare sé stessi. Come è nata questa iniziativa e in quale modo la magia della vigna può modificare il percorso di certe vite difficili? 

Poche miglia, venti miglia a ovest di Livorno c’è quest’ isola. È la più piccola delle sette isole dell’Arcipelago Toscano, un luogo che è poco conosciuto. Gorgona è una colonia penale dal 1863. Qui i detenuti, negli ultimi anni della loro detenzione, fanno un percorso che li porta ad avvicinarsi alla vigna e alla produzione del vino. È un percorso di formazione, in cui i detenuti percepiscono uno stipendio in linea con quelli del settore. Un percorso di rivincita personale che li porta a produrre un vino unico che io definisco “struggente”. Durante questa collaborazione, che abbiamo iniziato nel 2012, abbiamo di certo dato meno di quanto abbiamo ricevuto in termini di umanità e di soddisfazione. Insieme, produciamo un bianco straordinario. Insieme abbiamo visto il tasso di recidiva scendere dal 85% a meno del 20%. Perché il vino non è solo buono, ma necessità di mani caritatevoli per compiersi, ed evidentemente dove non le incontra le trasforma! Mani caritatevoli di uomini nuovi che daranno il loro miglior contributo alla società che saprà accoglierli.

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