Sergio Retini
Sergio Retini
Vice Presidente Fondazione Enpaia
Una lunga storia che guarda al futuro
L’Ente nazionale di previdenza del settore agricolo viene da lontano.
L’Enpaia, oggi Fondazione con personalità giuridica di diritto privato, che associa oltre 9.000 aziende che impiegano oltre 42.000 assicurati tra dirigenti, quadri e impiegati, ha infatti una lunga storia alle spalle. Sorta in virtù dell’accordo collettivo stipulato il 4 settembre 1936 dalle Confederazioni degli Agricoltori e dei lavoratori agricoli, ottenne con regio decreto del 14 luglio 1937 n°1485, il riconoscimento giuridico come “Cassa Nazionale di Assistenza per gli Impiegati agricoli e forestali”. Ad Enpaia venne affidata la gestione dell’assicurazione contro le malattie e gli infortuni, del trattamento per l’indennità di anzianità e del trattamento di previdenza in aggiunta a quello erogato dall’INPS. L’Ente vide poi definita la propria sfera di competenza con la legge del 29 novembre 1962 n°1655, assumendo la denominazione di “Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per gli impiegati dell’Agricoltura”.
Con la legge n. 833/1978 di istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, l’Enpaia venne a perdere la gestione dell’assicurazione contro le malattie e ad assumere a pieno titolo la veste di Ente gestore di previdenza. In base alla legge n°1655 del 1962, e successive modifiche, gli impiegati agricoli, oltre a fruire delle assicurazioni sociali gestite dall’INPS, devono essere iscritti all’Enpaia per la gestione del trattamento di fine rapporto (TFR), del fondo di previdenza e dell’assicurazione infortuni. Dal 1971 l’Ente, sulla base di una Convenzione con ANBI e SNEBI, si occupa anche della gestione del fondo di accantonamento del trattamento di quiescenza dei dipendenti dei consorzi di bonifica.
Il decreto legislativo n°509 del 1994, infine, ha incluso l’Enpaia tra gli Enti previdenziali che, in virtù della loro autonomia finanziaria, potevano essere privatizzati. Nasce così, mediante la delibera fondativa del 23 giugno 1995, la Fondazione Enpaia, Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura, che in veste privatistica, ancorché vigilata, continua a gestire le forme di previdenza obbligatoria di cui alla legge 1655/62. Dal 1996, inoltre, le casse di previdenza obbligatoria dei Periti Agrari e degli Agrotecnici, istituite ai sensi del Decreto Lgs 103/96, fanno parte di Enpaia in qualità di Gestioni Separate. E sempre ad Enpaia è affidata la gestione (in qualità di service amministrativo) di Agrifondo, il fondo di previdenza negoziale per i lavoratori del comparto agricolo.
Insomma, Enpaia oggi costituisce un punto di riferimento importante per tutto il settore agricolo che intende consolidare e ampliare il ventaglio delle tutele di welfare, a cominciare dalla previdenza complementare e dalla sanità integrativa, per tutti gli iscritti e in particolare per i lavoratori del settore che ne sono sprovvisti.
L’Ente nazionale di previdenza del settore agricolo viene da lontano.
L’Enpaia, oggi Fondazione con personalità giuridica di diritto privato, che associa oltre 9.000 aziende che impiegano oltre 42.000 assicurati tra dirigenti, quadri e impiegati, ha infatti una lunga storia alle spalle. Sorta in virtù dell’accordo collettivo stipulato il 4 settembre 1936 dalle Confederazioni degli Agricoltori e dei lavoratori agricoli, ottenne con regio decreto del 14 luglio 1937 n°1485, il riconoscimento giuridico come “Cassa Nazionale di Assistenza per gli Impiegati agricoli e forestali”. Ad Enpaia venne affidata la gestione dell’assicurazione contro le malattie e gli infortuni, del trattamento per l’indennità di anzianità e del trattamento di previdenza in aggiunta a quello erogato dall’INPS. L’Ente vide poi definita la propria sfera di competenza con la legge del 29 novembre 1962 n°1655, assumendo la denominazione di “Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per gli impiegati dell’Agricoltura”.
Con la legge n. 833/1978 di istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, l’Enpaia venne a perdere la gestione dell’assicurazione contro le malattie e ad assumere a pieno titolo la veste di Ente gestore di previdenza. In base alla legge n°1655 del 1962, e successive modifiche, gli impiegati agricoli, oltre a fruire delle assicurazioni sociali gestite dall’INPS, devono essere iscritti all’Enpaia per la gestione del trattamento di fine rapporto (TFR), del fondo di previdenza e dell’assicurazione infortuni. Dal 1971 l’Ente, sulla base di una Convenzione con ANBI e SNEBI, si occupa anche della gestione del fondo di accantonamento del trattamento di quiescenza dei dipendenti dei consorzi di bonifica.
Il decreto legislativo n°509 del 1994, infine, ha incluso l’Enpaia tra gli Enti previdenziali che, in virtù della loro autonomia finanziaria, potevano essere privatizzati. Nasce così, mediante la delibera fondativa del 23 giugno 1995, la Fondazione Enpaia, Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura, che in veste privatistica, ancorché vigilata, continua a gestire le forme di previdenza obbligatoria di cui alla legge 1655/62. Dal 1996, inoltre, le casse di previdenza obbligatoria dei Periti Agrari e degli Agrotecnici, istituite ai sensi del Decreto Lgs 103/96, fanno parte di Enpaia in qualità di Gestioni Separate. E sempre ad Enpaia è affidata la gestione (in qualità di service amministrativo) di Agrifondo, il fondo di previdenza negoziale per i lavoratori del comparto agricolo.
Insomma, Enpaia oggi costituisce un punto di riferimento importante per tutto il settore agricolo che intende consolidare e ampliare il ventaglio delle tutele di welfare, a cominciare dalla previdenza complementare e dalla sanità integrativa, per tutti gli iscritti e in particolare per i lavoratori del settore che ne sono sprovvisti.